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Il dattilografo: cosa fa, quanto guadagna o come lo si diventa

26 Febbraio 2021 By

Passano gli anni, ma il mestiere di dattilografo è sempre apprezzato. Scopri come imparare la dattilografia e in quali ambiti lavorativi è richiesta.

Dattilografo che scrive su un MacBook

Pur essendo cambiato il mezzo con cui viene esercitato, il mestiere di dattilografo resta comunque molto attuale. Nata intorno alla metà dell’Ottocento con la commercializzazione delle prime macchine per scrivere, la dattilografia è la tecnica di scrittura mediante l’utilizzo di uno specifico supporto. Supporto che era inizialmente rappresentato dalle tastiere delle suddette macchine, le quali hanno poi ceduto il posto ai computer.

Il passaggio ai pc non ha però avuto ripercussioni sull’importanza della dattilografia in campo lavorativo: nonostante il trascorrere degli anni e l’evoluzione tecnologica, essa resta una tecnica molto utilizzata. Tutto ciò fa sì che il mestiere di dattilografo sia molto ambito, in quanto capace di spalancare le porte di accesso al mercato del lavoro.

Cosa fa il dattilografo | Quanto guadagna | Come lo si diventa
Perché un attestato | Corso ed esame a distanza (FAD)

Cosa fa il dattilografo

Prima di specificare quali sono le mansioni di un dattilografo, è bene distinguere questa figura da quella dello stenografo, che fa capo a una differente tecnica. Al contrario della dattilografia, la stenografia è infatti un metodo di scrittura veloce, che prevede l’uso di abbreviazioni al posto delle lettere.

Stenografia e dattilografia restano dunque su ambiti diversi; la prima è una modalità di scrittura finalizzata a registrare rapidamente le informazioni ottenute; la seconda è invece la capacità di scrivere e archiviare testi e dati.

Ed è proprio questa capacità di scrittura e archiviazione a essere centrale nella figura del dattilografo, il professionista in grado di: produrre o ricopiare documenti formali, procedere a trascrizioni di riunioni o di registrazioni, scrivere sotto dettatura, immettere dati in un software.
Bastano queste poche indicazioni per rendere chiaro che, essendo il computer parte integrante di qualsivoglia attività produttiva, saper svolgere i compiti di un dattilografo agevola le possibilità di trovare occupazione.

Quanto guadagna un dattilografo

Per essere un apprezzato dattilografo c’è bisogno di dimestichezza con l’uso del lessico e del computer. Ma non solo; bisogna infatti essere anche ben disposti verso un lavoro di squadra che spesso, nei momenti in cui le scadenze lavorative si fanno pressanti, può richiedere un’opportuna capacità di gestione dello stress.

A tutto questo, però, fa da contraltare uno stipendio che è decisamente interessante. Un dattilografo alle prime armi, intenzionato a farsi le ossa senza avanzare parecchie pretese, potrà guadagnare tra € 800 e 900 al mese. Per chi invece vanta una maggiore esperienza, il guadagno mensile aumenta decisamente, potendo giungere anche a € 1.600.

Come si diventa dattilografo

Per diventare dattilografo non è sufficiente saper scrivere bene. Certo, padroneggiare la grammatica è un ottimo punto di partenza, ma non basta. Trattandosi di un lavoro che si svolge a contatto costante con il computer, è opportuno che chi cerca un impiego come dattilografo abbia anche capacità informatiche che gli permettano di saper utilizzare il pc e i programmi software.

Per questo motivo, può essere utile seguire un corso di dattilografia. Unendo concetti teorici a lezioni pratiche, il ciclo di studi fornisce ai futuri dattilografi la possibilità di destreggiarsi ottimamente nell’utilizzo della tastiera. Il programma è infatti finalizzato non soltanto alla conoscenza degli strumenti informatici più utilizzati nel campo della dattilografia, ma anche all’apprendimento delle tecniche per digitare in tempi rapidi e senza errori. Generalmente, il corso ha una durata di 200 ore. Al termine del percorso viene rilasciato un attestato la cui validità è riconosciuta dal MIUR.

Perché l’attestato è importante

L’attestato rilasciato al termine del corso di dattilografia è importante per più di un motivo. Innanzitutto lo è perché, come già detto, i datori di lavoro sono alla ricerca di dattilografi che non soltanto sappiano scrivere bene, ma che sappiano altresì essere agili nell’uso di una tastiera. E in quest’ottica, la certificazione assicura l’acquisizione di quelle capacità tanto richieste da chi deve assumere un lavoratore.

Inoltre, l’attestato è un titolo culturale; come tale può essere richiesto in alcuni concorsi pubblici e garantisce l’ottenimento di un punto nelle graduatorie di III fascia per il personale ATA (Assistente Tecnico – Amministrativo) nelle scuole.

A quanto finora detto va aggiunto che questa certificazione, garantendo l’acquisizione di determinate capacità, rappresenta un vantaggio per chi cerca un lavoro in ambiti ove l’abilità dattilografica è una competenza essenziale. Ambiti simili possono essere quelli della correzione di bozze, della videoscrittura e della trascrizione testi, nonché degli uffici stampa, delle segreterie e dei rami d’azienda destinati al customer care.

L’offerta che Padre Luigi Monaco mette a disposizione

L’Istituto Padre Luigi Monaco viene incontro anche alle esigenze di chi vuole intraprendere il mestiere di dattilografo. Lo fa mettendo a disposizione un corso di formazione a distanza (FAD) in dattilografia. I vantaggi di un corso FAD sono tanti, a cominciare dalla tutela della salute. In un contesto ancora caratterizzato dal rischio Covid, l’istruzione a distanza è un metodo che favorisce il contrasto alla propagazione del virus.

Dalla comodità di casa tua, operando in tutta sicurezza, potrei partecipare al corso on line e sostenere gli esami in piena conformità alla legge. Sarai poi in grado di consultare liberamente, ogni volta che vorrai, il materiale di studio grazie soltanto a qualche rapido click. Inoltre, l’apprendimento a distanza ti garantirà massima flessibilità, cosicché potrai armonizzare i tempi di studio a quelli della tua vita privata.

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